La pesca sul Lago di Bracciano è da sempre un attività che ha permesso alla popolazione di sopravvivere anche nei momenti più difficili.

Un po di storia
Dal neolitico ad oggi
Fin dal neolitico e a seguire in epoca etrusca e Romana, la pesca è stata un’attività imprenditoriale che non solo permetteva la sopravvivenza di coloro che vivevano intorno al lago di Bracciano ma anche un ottimo prodotto per i mercati Romani. Noti sono i ritrovamenti di antiche imbarcazioni, nelle acque del lago, di epoca Neolitica come le due piroghe esposte al Museo Pigorini di Roma. Trevignano Romano nel suo piccolo, è stato un importante centro etrusco e possiamo solo immaginare come sulle rive del lago i nostri antenati ormenggiavano le loro barche utilizzate per la pasca e per gli spostamenti quotidiani.
In epoca romana note sono le vicende di una matrona Romana che aveva costruito un vero e proprio porto di attracco per le imbarcazioni che pescavano sul lago, e che in parte mandavano il pescato direttamente sui banchi rionali di Roma.
In epoca Medievale, il pescato del lago era un piatto prelibato sopratutti durante il Periodo Pasquale, quando la carne non poteva essere mangiata. La pesca si alternava nei periodi invernali alla caccia che avveniva anch’essa sulle rive del lago dove i pescatori cacciavno papere, folache ed altri volatili utilizzati come merce di scambio.
Con l’avanzata delle famiglie nobiliari il lago venne diviso in tre parti e tutto il pescato veniva distribuito dalle famiglie nobiliari alla popolazione lacali e utilizzato come merce di scambio.
In epoca moderna tante sono le foto storiche di pescatori che sistemano le barche e le reti, mostrandoci come questo antico mestiere fosse tanto importante e prioritario per una popolazione che viveva dei prodotti del loro territorio.

Un antico mestiere
Un tempo le vie erano luoghi di scambio tra pescatori
La conformazione del Borgo di Trevignano, con le sue viuzze che scendono verso il lago ci danno un idea di come un tempo quelle vie erano luoghi di scambio tra pescatori che a fine giornata ormeggiavano le loro barche direttamente sotto casa. Per anni i pescatori di Trevignano hanno tramandato le antiche tradizioni alle proprie famiglie facendo si che qualche giovane ragazzo, ancora oggi porta avanti questa passione. All’entrata del centro storico Trevignano, venedo da Roma si può vedere un antica casa data in gestione ai pescatori dove ancora oggi ormeggiano le barche e lasciano ad asciguare le reti.
Ad oggi la pesca più che un mestiere è divenuto un divertimento tanto che a Trevignano Romano avvengono manifestazioni di pesca sportiva a livello nazionale.
Le prede
Dal persico alla Carpa

Come megli descritto dal Parco Regionale del Lago di Bracciano, il lago è popolato da numerose specie alloctone tra le quali il coregone (Coregonus lavaretus), proveniente dai laghi alpini svizzeri, il persico reale (Perca fluviatilis), il persico sole (Lepomis gibbosus), il persico trota (Micropterus salmoides) e la gambusia (Gambusia holdbrooki), provenienti dal nordamerica, il carassio (Carassius carassius) e la carpa (Cyprinus carpio), provenienti dall’Asia. La presenza di queste specie non autoctone, in molti casi peraltro nemmeno rilevante sul piano economico locale, potrebbe influenzare gli equilibri ecologici fra le specie autoctone influendo così sul regolare svolgimento delle dinamiche di popolazione delle specie più interessanti. Le principali specie indigene presenti sono il luccio (Esox lucius), la tinca (Tinca tinca), la scardola (Scardinius erythrophthalmus), la rovella (Rutilus rubilio). Da segnalare la popolazione di latterino (Atherina boyeri) presente in quatitativi rilevanti ma sottoposta a forti pressioni a causa della pesca e non sostenuta da immissioni.

Un’altra specie attivamente pescata è l’anguilla (Anguilla anguilla) che per la buona qualità delle acque del lago di Bracciano presenta delle caratteristiche organolettiche tali da renderla particolarmente ricercata. La pesca all’anguilla viene sostenuta con immissioni sia di stadi larvali (cieche) che di fasi giovanili (ragani), in quanto tale specie si riproduce solamente in mare. Nel comprensorio del Parco sono inoltre presenti alcune specie di interesse comunitario come il vairone (Leuciscus souffia) la cui presenza è stata riscontrata nel fiume Arrone, il barbo (Barbus plebejus), il cobite (Cobitis taenia bilineata), che riesce a sopravvivere anche in acque particolarmente povere di ossigeno in quanto possiede un’elevata superficie branchiale e riesce a svolgere una respirazione intestinale, e il ghiozzo di Ruscello anch’esso rinvenuto nel primo tratto del fiume Arrone e buon indicatore della qualità delle acque.

La pesca sportiva
Spinning o Carpfishing ma con tesserino segna catture
Nel territorio di trevignano Romano le tecniche di pesca utilizzate per la pesca sportiva sono lo Spinning particolarmente indicato per il Lucci e il Black Bass e un attività molto nota è il Carpfishing, indicato per coloro che amano passare molte ore in riva a lago per poter pescare carpe di notevoli dimensioni. Nel Lago di Bracciano si può pescare solo con barca a motore elettrico e occorre il tesserino segna catture della regione Lazio, in quanto vige il regolamento regionale/nazionale sulla pesca sportiva.
Assaggiamo il pescato
Antica ricetta tramandataci da San Bernardino da Siena
A Trevignano c’è una grande tradizione legata alla pesca, il famoso Pesce Marinato.
Il pesce marinato è una dei nostri prodotti tipici che viene cucinato direttamente dai pescatori seguendo l’antica ricetta tramandataci da San Bernardino da Siena protrettore di Trevignano.
Il 20 maggio in onore della ricorrenza del Santo i pescatori cucinano vendono il famoso pesce marinato.
Nei ristoranti locali il pesce di lago non manca mai, cucinato con antiche ricette, che mantengono le proprietà elieutiche nobili che tanto amavano anche i Romani.
Ora che conosci meglio la pesca e i sapori del nostro territorio, non ti resta che venirci a trovare!